la Tecnica Bio Naturale di Luigi Rotondo, che è il fondatore e Presidente dell'Associazione “Coltivare Bio Naturale”, che si propone di diffondere la conservazione degli agroecosistemi sani attraverso peculiari tecniche di intervento, azioni di formazione e divulgazione sociale.
In un costante cammino di studio, ricerca, sperimentazione e condivisione di interventi a tutela della coltivazione Bio Naturale, il “Giardino della Biodiversità”, un piccolo lembo di terra coltivata all'interno di un'isola verde della Conca D'oro di Palermo, è diventato nucleo e terreno fertile, non solo per l'apprendimento di un metodo di coltivazione, ma anche per la naturale creatività umana.
La sua principale finalità consiste nel recuperare una visione circolare olistica rispetto al sistema organismo-ambiente, e gli obiettivi che si propone sono: la creazione di ambienti naturali (coltivati e non) in grado di rigenerarsi in maniera autonoma, riducendo al minimo l'intervento umano in un equilibrio fra gli elementi; ridurre al minimo l'impatto sulle risorse ambientali; favorire una transizione da utilizzo di tecniche convenzionali ad un modello di agricoltura che produce ortaggi e frutta benefici per l'uomo e privi di sostanze nocive.
Le idee che sostanziano questo nuovo approccio sono molteplici e fanno riferimento ai seguenti argomenti: vitalità del suolo e lotta alla desertificazione; significato e valorizzazione della biodiversità; agricoltura circolare e salvaguardia delle risorse; autoriproduzione dei semi; innesti, propagazione, potatura; lombricoltura; riciclo; compostaggio.
La Tecnica Bio Naturale, inoltre, consente un approccio Socio-Economico che prevede:
inclusione, socializzazione e condivisione, escludendo separazione ed isolamento. La Tecnica Bio Naturale consente inoltre una significativa riduzione dei costi dell'agricoltura e riesce a contenere significativamente gli attacchi da patogeni alle colture in modo del tutto naturale. La produzione, oltre che basarsi sul significativo vigore delle piante autoriprodotte e accuratamente selezionate tra le varietà, esclude la monocoltura e prevede impianti a macchia di leopardo.
Nell'ambito della Tecnica Bio Naturale, di grande importanza sono senz'altro i Preparati Probiotici che agiscono positivamente sull'ambiente e che sopravvivono a lungo nonostante la quasi totale mancanza di ossigeno (nel caso di siccità) o della presenza di idrocarburi (nel caso di terre ed acqua inquinate da petrolio).
Per quanto riguarda gli effetti benefici dei probiotici sulle piante, si è rilevato che i micorganismi promotori della crescita vegetale, vivono in associazione con piante, colonizzando la porzione di suolo a diretto contatto con le radici ed anche nei tessuti vegetali. Tali microrganismi sono in grado di proteggere le piante dagli effetti dello stress da siccità perché mantengono la turgidità del fusto e sono in grado di fare la fotosintesi clorofilliana come le piante innaffiate producendo comunque una quantità significativa di ossigeno.
In uno scenario globale, caratterizzato dalla progressiva desertificazione, i microrganismi si propongono come una risorsa sostenibile per l'agricoltura. Dunque i probiotici, tra le loro caratteristiche più salienti, hanno sicuramente quello di colonizzare in modo effettivo e competitivo l'ecosistema (rizosfera); inoltre hanno effetti di antagonismo sui patogeni, mentre stimolano la crescita e la nutrizione dell'ospite. È molto importante sottolineare che i diversi organismi terricoli producono una trasformazione nelle sostanze organiche depositate nel terreno, che sono in genere residui vegetali, spoglie di animali e concimi organici: questa trasformazione dà luogo all'humus che è una sostanza amorfa estremamente diversa rispetto al materiale di partenza sia morfologicamente che
per il suo peso.
Sarà utile ricordare che i vegetali sono organismi autotrofi in grado di trarre il proprio nutrimento da elementi primari e disponibili nell'ambiente circostante nell'acqua, nell'aria e nel suolo. Essi assorbono in particolare sostanze inorganiche, ad esempio i sali minerali che sono in grado di effettuare la fotosintesi clorofilliana. Tutti gli elementi inorganici assorbiti sono destinati ad una sintesi interna per ottenere sostanze organiche più complesse, ma per contro non sono in grado di assorbire elementi organici già disponibili nell'ambiente, come ad esempio zuccheri e amidi.